Un’inusuale danza di cromie per riflettere sul ruolo giocato dalla luce nella nostra percezione degli oggetti: l’obiettivo è rendere esplicito un fenomeno cui assistiamo comunemente, ma in modo inavvertito. Quando la luce che investe la stanza è monocromatica – rossa, verde o blu – il colore degli oggetti e degli arredi diventa indistinguibile; poi i proiettori a luce bianca intervengono a restituire gradualmente tutte le cromie a oggetti e arredi. A cominciare dal divano Rumble, progetto di Gianni Pettena del 1967 in cui alla scomposizione della forma corrisponde quella della funzione. Per mantenere vivo il dialogo del design con l’arte oltre che con la luce, due sono le opere presenti in questa stanza: ‘Calcutta Streets #2’ dell’artista inglese David Tremlett (Galleria Alfonso Artiaco) che lavora da sempre sul tema del colore. E, sopra il camino, ‘Sole’ di Alice Ronchi (Galleria Francesca Minini).

An unusual dance of colours to reflect on the role played by light in our perception of objects and reveal a common phenomenon that often goes unnoticed. When the room is illuminated by monochromatic light alone – red, green or blue – one cannot distinguish the colour of each object and piece of furniture; then, white light projectors gradually intervene to restore the ‘real’ colours of both items and furnishings. Starting with the Rumble sofa, Gianni Pettena’s 1967 design in which the decomposition of form corresponds to that of function. To encourage interaction between design, art and light, two works are showcased in this room: ‘Calcutta Streets #2’ by British artist David Tremlett (Alfonso Artiaco Gallery), who has always worked on the theme of colour; and, above the fireplace, ‘Sole’ by Alice Ronchi (Francesca Minini Gallery).